Titoli e Appellativi
Nelle Terre Spezzate, ogni uomo è definito innanzitutto dalla classe sociale cui appartiene, che probabilmente sarà la stessa per tutta la vita. Le storie abbondano di schiavi liberati, grandi guerrieri investiti Cavalieri o addirittura giunti a fondare la propria casata nobiliare; in realtà si tratta di eventi rari, legati a circostanze particolari.
La legge e la tradizione garantiscono numerosi privilegi ai nobili: le loro testimonianze hanno maggior peso, le pene sono meno severe e mai umilianti, possono chiedere ospitalità e aiuto presso altri nobili, per non parlare del fatto che sono generalmente avvantaggiati a ottenere ricchezza e potere.
Anche l'etichetta riflette queste disparità; per ogni carica nella società è previsto un appellativo specifico.
Gli uomini delle Terre Spezzate stanno ben attenti a non essere irrispettosi, dato che infrangere il galateo potrebbe essere un grave insulto o addirittura un crimine di lesa maestà.
Gli appellativi che seguono vengono utilizzati dagli inferiori e talvolta dai pari. Un superiore o un pari della persona in questione, vi si rivolge solitamente per nome e/o per carica (es. “Barone” o “Principe Edoardo”). Per superiore si intende chiunque venga prima nella gerarchia nobiliare.
Fa eccezione “Messere”, che può utilizzato indifferentemente da chiunque si rivolga a un Cavaliere. È inoltre abbastanza usato per tastare il terreno, quando non si è sicuri della classe sociale dell'interlocutore; solo il Barone più permaloso o malvagio avrà da ridire se un uomo incontrato lungo il cammino lo chiama 'Messere'.
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Sua Altezza Temistocle degli Alessandridi si appresta a porgere omaggio a Sua Maestà Aureliano dei Gastaldi |
“(Vostra) Maestà” per il Re.
“(Vostra) Altezza (Reale)” per i parenti diretti del Re.
“(Vostra) Altezza” per i Principi.
“Mio signore” / “Mia signora” per i Baroni.
“Messere” / “Madonna” per i Cavalieri (con o senza terra).
I seguenti sono appellativi dell'Ecclesia Tetradica, usati da chiunque non sia in confidenza con il sacerdote.
“(Vostra) Eccellenza” per i Tetrarchi.
“(Vostra) Grazia” per i Vescovi.
“Monsignore” / “Badessa” per gli Abati.
“Padre/Madre” per i sacerdoti comuni.
I liberi si chiamano l'un l'altro per nome, o anche “Messere” quando non si conoscono; un libero rispettato e autorevole, che sia un mercante o uno studioso, verrà solitamente chiamato “Mastro”. Quando un nobile si rivolge a un popolano, lo chiamerà per nome oppure “buon uomo” o “brav'uomo”.
Titoli nei diversi Principati
In molti Principati i Baroni hanno un titolo caratteristico:
Capiclan ad
Altabrina,
Duchi a
Castelbruma,
Vescovi a
Valleterna,
Lassilàntar a
Neenuvar,
Arconti a
Meridia.
Nelle terre di
Altabrina i Cavalieri sono chiamati
Alfieri.